Gennaio 2020. Il Garante per la protezione dei dati personali ha cominciato a pubblicare le prime ordinanze-ingiunzioni con sanzioni “di peso” comminate a soggetti privati ai sensi del GDPR.
Complessivamente, 11,5 milioni di euro nei confronti di Eni Gas e Luce e 27,8 milioni di euro nei confronti di TIM.
Alla prima società è stata contestata attività di telemarketing in carenza di presupposti normativi e la conclusione di contratti all’insaputa degli interessati.
Alla seconda una serie di carenze, perfino dolose, nell’attività di telemarketing, nella gestione della complessiva filiera dei responsabili del trattamento, nell’acquisizione del consenso.
Addirittura, risultava richiesto un unico consenso per più finalità: una violazione per così dire “basilare”, completamente inammissibile già nel sistema previgente al GPDR, eppure replicata.
Per un approfondimento
La mia intervista alla radio dell’avvocatura IusLaw Web Radio condotta dal collega Angelo Marzo sulla sanzione nei confronti di TIM.
Un’intervista più articolata con il collega Elia Barbujani alla stessa radio sui provvedimenti del Garante nei confronti di Eni Gas e Luce.