Audizione in Senato dell’avv. Pelino

Il nostro partner avv. Enrico Pelino è stato invitato il 3 novembre 2021 alle audizioni sui profili privacy del DL “Capienze”, DL 139/2021, in occasione della conversione in legge (DDL 2409 di conversione).

In collegamento streaming con la Commissione Affari Costituzionali del Senato, l’avvocato si è concentrato sulle modifiche agli articoli 2-ter e 2-quinquiesdecies codice privacy apportate dal citato decreto legge.

Guarda l’intervento integrale:

In particolare, l’avv. Pelino ha evidenziato come gli interventi normativi comportino l’eliminazione di importanti strumenti di controllo preventivo del Garante sulle pubbliche amministrazioni, schiudendo la strada a liberi quanto pericolosi esperimenti sulla privacy dei cittadini. Gli effetti potranno ben difficilmente essere corretti in fase di controllo successivo.

Occorre considerare che al momento molte amministrazioni, anche di livello apicale, difettano addirittura di informative corrette, talvolta non hanno indicato il DPO e non hanno svolto nessun apprezzabile investimento in materia di cultura della privacy. Come possiamo attenderci realisticamente ora che procedano a corretti test di necessità, coinvolgendo il DPO?

In uno scenario come questo, perdere il “tutoraggio” dell’Autorità garante non si traduce né in guadagno di efficienza né in investimento per il futuro.

In un mondo che ruota sui dati, sottovalutare il rilievo strategico di una normativa dedicata proprio alla governance dei dati vuol dire condannarsi a un ruolo passivo, non attivo. A un ruolo, cioè, di potenziale colonia digitale per lo sfruttamento di informazioni da parte di terzi, che potranno trarre vantaggio dalle debolezze applicative.

Necessità di interventi tecnici

Nell’audizione l’avv. Pelino ha evidenziato l’utilità di alcuni interventi tecnici sull’art. 2-ter codice privacy (d.lgs. 196/03). Innanzitutto, occorre assicurare pari trattamento dei soggetti privati rispetto ai soggetti pubblici, costruito per entrambi su una corretta presa d’atto dell’applicazione del considerando 41 GDPR.

In secondo luogo, vanno apportate alcune correzioni lessicali al nuovo comma 1-bis al fine di scongiurare violazioni del GDPR, anziché l’adeguamento auspicato. Ad esempio, la finalità deve essere non semplicemente coerente con l’interesse pubblico ma necessaria allo stesso.

Continuando l’approfondimento sui soggetti pubblici, occorre infine attenersi a un criterio di proporzionalità, che è strutturale al GDPR e più in generale al diritto eurounitario e nazionale. Proporzionalità vuol dire applicare misure crescenti a un rischio crescente.

Le ipotesi oggi oggettivamente a rischio maggiore, quali la comunicazione tra amministrazioni di cui al comma secondo dovrebbero continuare a essere pertanto precedute, a nostra opinione, da un momento di verifica condotto dal Garante per la protezione dei dati personali. Tale intervento andrebbe quantomeno esteso alla diffusione o la comunicazione a privati di cui al comma terzo.

Ad uso del lettore: la formulazione dei commi 2 e 3 dell’art. 2-ter è oggi (anche dopo la novella del DL 139/21) particolarmente infelice poiché riunisce le due basi di cui alle lettere c) ed e) dell’art. 6.1 GDPR. È inoltre asimmetrica e mal riuscita nell’intento di includere anche i privati, pur mantenendo la struttura dell’abrogato art. 19 d.lgs. 196/03. Il presente articolo rappresenta perciò una sintesi e una semplificazione di questioni più complesse.

Proctoring, dati biometrici e violazioni

Ascolta l’intervista dell’avv. Enrico Pelino a Ius Law Web Radio.

Con un recente provvedimento (qui), il Garante per la protezione dei dati personali ha sanzionato l’Università Bocconi per € 200.000, in seguito a rilevate violazioni dei dati personali in un sistema di proctoring, utilizzato per lo svolgimento di prove d’esame.

Il proctoring è tecnicamente l’attività di vigilanza volta ad assicurare che il candidato rispetti le regole e non utilizzi ausili di vario genere per facilitarsi.

In ambito di didattica a distanza (DAD) esistono varie soluzioni software che permettono di riprodurre tale vigilanza in ambienti naturalmente sottratti a controllo, quali appunto i sistemi informatici utilizzati dall’esaminando e i luoghi fisici in cui essi si trovano. Tipicamente tali sistemi prevedono un’acquisizione visiva dell’ambiente, il blocco della navigazione dell’esaminando al fine di evitare consultazione di materiale non ammesso, e, per quello che qui maggiormente interessa, la rilevazione di comportamenti considerati sospetti, che potrebbero rivelare condotte elusive. Inoltre, c’è l’ovvia esigenza di comprendere se il candidato non venga sostituito da terzi durante la prova, esigenza che richiede la memorizzazione di informazioni per successivo raffronto.

Dati biometrici, profilazione, base giuridica

I dati personali raccolti sono dunque di regola per loro natura dati biometrici (cfr. artt. 4.14 e 9.1 GDPR), quantomeno in parte, poiché permettono di individuare soggetti in base all’elaborazione di caratteristiche fisiche e/o comportamentali. Viene inoltre in considerazione nella maggior parte dei casi una profilazione, che pone delicati rischi di discriminazione e più in generale attiva la necessaria disamina sull’osservanza dei principi del GDPR, innanzitutto in termini di proporzionalità.

Altra questione complessa è quella della base giuridica del trattamento, che al momento, almeno nella prospettazione che emerge dal provvedimento citato, non sembra mai sostenibile, tanto che la si individui nel consenso tanto che la si costruisca sull’interesse pubblico rilevante, ossia rispettivamente sugli artt. 9.2.a o 9.2.g GDPR in combinato disposto con l’art. 2-sexies Cod. priv.. Per approfondimenti su questi temi e molti altri sollevati dal provvedimento rimandiamo all’intervista.

Diritto digitale

Diritto digitale

Il diritto digitale e in particolare la protezione dei dati personali/ privacy è la nostra principale competenza.
Perché affidarti a noi? Perché non siamo semplici consulenti, siamo avvocati.
Il diritto digitale poggia infatti su una solida base di diritto civile, amministrativo, penale, richiede la conoscenza delle fonti e della loro gerarchia, richiede non la semplice raccolta dei precedenti ma la loro analisi critica, richiede l’individuazione di soluzioni non scontate, out-of-the-box, e per questo hai bisogno di avvocati.
Devi inoltre prevedere quali saranno le possibili conseguenze in caso di contenzioso avanti al Garante o al Giudice ordinario: per questo hai bisogno di un legale esperto anche in litigation, non soltanto in stragiudiziale.

I nostri SERVIZI, per aree

Clicca qui sotto per scoprire la nostra offerta:

  • Analisi dei rischi
  • Individuazione e revisione dei flussi
  • Allocazione dei ruoli attivi di trattamento
  • Mappatura finalità, basi, tempi di conservazione
  • Censimento categorie di interessati e di dati personali
  • Data protection by design e by default
  • Revisione e assistenza sulla governance dei dati
  • Assistenza sulla sicurezza informatica
  • Pareri e assistenza in iniziative imprenditoriali (es., lancio di piattaforme, app, servizi IoT)
  • Data Protection Gap Analysis
  • Assistenza sui registri del trattamento (art. 30 GDPR)
  • Assistenza su DPIA (art. 35 GDPR)
  • Assistenza su consultazione preventiva (art. 36 GDPR)
  • Assistenza su policy e registro data breach (artt. 24 e 33 GDPR)
  • Interventi di emergenza in materia di data breach (artt. 33 – 34GDPR)
  • Impostazione di policy aziendali e disciplinari interni (es. policy su utilizzo posta elettronica e Internet)
  • Redazione di contratti con i responsabili (art. 28 GDPR)
  • Redazione di accordi tra contitolari (art. 26 GDPR)
  • Formulazione di istruzioni agli autorizzati (art. 29 GDPR)
  • Informative estese e semplificate (artt. 13 – 14 GDPR)
  • Assistenza su trasferimento extra UE/SEE di dati (Capo V GDPR)
  • Pacchetto revisione sito Internet (inclusi cookie)
  • Assistenza su marketing e protezione dati
  • Assistenza su videosorveglianza e protezione dati
  • Protezione dei dati personali nella sanità

  • Impugnazione di ordinanze-ingiunzioni del Garante per la protezione dei dati personali
  • Impugnazione di altri provvedimenti del Garante
  • Segnalazioni e reclami al Garante
  • Ricorsi civilistici per violazione dei dati personali e/o risarcimento del danno
  • Diffamazione on-line
  • Accesso abusivo a sistema informatico
  • Frode informatica
  • Furto d’identità (e sottostanti fattispecie incriminatrici)
  • Phishing (e sottostanti fattispecie incriminatrici)
  • Reati previsti dal Codice privacy
  • Predisposizione di pacchetti all-in-one, che integrano 231/ GDPR/ Codice della proprietà industriale
  • Redazione/ revisione di condizioni generali e di EULA per piattaforme, app, ecc.
  • Responsabilità dell’Internet service provider (ISP)
  • Nomi a dominio, incluso arbitrato WIPO
  • E-commerce e marketing
  • Tutela del software e della proprietà intellettuale
  • Verifica conformità siti alla normativa vigente


Di che cosa hai bisogno?

Abbiamo creato delle FAQ navigabili, per permetterti di individuare facilmente la soluzione adatta alla tua esigenza:

Ecco alcuni esempi:

  • Qualcuno detiene informazioni sul tuo conto e tu desideri comprendere quali (es. valutazioni presso un datore di lavoro/ indice di affidabilità creditizia presso una società)
  • Nella ricerca su Internet il tuo nome è associato a risultati negativi e desideri cancellarli
  • Un prodotto sanitario destinato a te è stato consegnato ad altri
  • La mail aziendale con il tuo nome risulta ancora attiva dopo la cessazione del contratto
  • Sul sito Internet del tuo comune hanno pubblicato dati sulla tua salute
  • Ti è pervenuta dalla banca/ dalla società di telefonia/ dalla compagnia aerea/ dal datore di lavoro/ ecc. la comunicazione che i tuoi dati sono stati acceduti da terzi o che la tua password è stata compromessa (data breach)
  • un’app ti geolocalizza indebitamente o sei indebitamente tracciato (es. da un software aziendale/ istituzionale)
  • Ricevi fatturazioni inspiegabilmente associate al tuo nome e intendi chiarire di che si tratta
  • La tua immagine è utilizzata indebitamente da terzi
  • La tua busta paga è stata comunicata a terzi
  • Ti viene richiesto un numero irragionevole di informazioni nell’adesione a un servizio o per il recupero di una password
  • Ricevi telefonate indesiderate di marketing
  • Sei inquadrato indebitamente da videocamere
  • Sei vittima di furto d’identità
  • Sei vittima di diffamazione online
  • Hai già provato a chiedere chiarimenti o ad opporti senza ottenere riscontro od ottenendo un diniego
  • Desideri fare reclamo presso il Garante oppure agire in giudizio

Possiamo aiutarti su questo e molto altro. Possiamo offrirti consulenza, promuovere un procedimento, assisterti e rappresentarti nella difesa. Contattaci per un preventivo gratuito

Ecco alcune situazioni in cui possiamo aiutarti:

  • La comunicazione indebita o l’accesso indebito a informazioni sul tuo conto hanno determinato il tuo licenziamento
  • La diffusione di informazioni sul tuo conto ti ha discriminato o ha impedito l’accesso a un servizio
  • L’accesso indebito a tue informazioni ti ha posto in una situazione di profondo stress e sofferenza
  • Le informazioni associate su Internet al tuo nome ti precludono occasioni lavorative/ contrattuali
  • L’associazione indebita di fatture/ debiti al tuo nome ti ha provocato un danno economico
  • L’accesso di terzi al tuo conto bancario ti ha provocato una perdita
  • Attività online di terzi hanno pregiudicato la tua reputazione/ il controllo dei tuoi dati, provocandoti pregiudizio
  • Hai perso il controllo dei tuoi dati

Possiamo aiutarti su questo e molto altro. Possiamo offrirti consulenza, promuovere un procedimento, assisterti e rappresentarti nella difesa. Contattaci per un preventivo gratuito

Ecco alcune situazioni in cui possiamo aiutarti:

  • Hai diffuso su social immagini, numeri di telefono, informazioni sulla salute di terzi (o altre informazioni)
  • Hai espresso apprezzamenti diffamatori su terzi nei social
  • Il tuo impianto di videosorveglianza riprende aree non di tua esclusiva proprietà
  • Ti è stata contestata la violazione della privacy altrui e desideri difenderti

Possiamo aiutarti su questo e molto altro. Possiamo offrirti consulenza, promuovere un procedimento, assisterti e rappresentarti nella difesa. Contattaci per un preventivo gratuito

Lavoriamo sulla qualità. Ecco che cosa possiamo offrirti:

  • Completezza normativa: profonda e comprovata conoscenza del GDPR, della direttiva e-Privacy, del Codice privacy e della normativa secondaria italiana
  • Approccio europeo: integrazione con le opinioni, documenti di lavoro, decisioni, linee guida europee WP29/ EDPB/ EDPS
  • Expertise Garante: conoscenza estesa dello storico di provvedimenti e linee guida del Garante
  • ENISA: applicazione dei modelli ENISA
  • Integrazione trasversale con altri settori del diritto (es., salute e sicurezza sul lavoro, modelli 231, trasparenza amministrativa, ecc.)
  • Giurisprudenza europea: oltre alla giurisprudenza nazionale, teniamo conto delle principali pronunce della Corte di Giustizia UE e della Corte EDU
  • Expertise DPA europee: conoscenza dei principali documenti delle Autorità nazionali di controllo europee, in particolare CNIL/ AEPD /ICO
  • Modello di lavoro per processi

Possiamo aiutarti su questo e molto altro. Possiamo offrirti consulenza, promuovere un procedimento, assisterti e rappresentarti nella difesa. Contattaci per un preventivo gratuito

Scopri come lavoriamo e i nostri punti di forza:

  • Per le fonti utilizzate e l’expertise, ved. voce precedente “Hai bisogno di un consulente privacy/ DPO
  • Obiettivo accountability: la compliance non è forma, è sostanza. Lavoriamo a integrare effettivamente la privacy nel normale ciclo operativo (accountability)
  • Approccio non-disruptive: cerchiamo con il Cliente la strada più semplice e meno impattante sul suo modo di lavorare
  • Metodo: svolgiamo sempre una due diligence/ gap analysis, calibrata sulla tua struttura
  • Elaboriamo una roadmap degli interventi
  • Ti accompagniamo nell’individuazione dei punti più critici e delle priorità
  • Approccio circolare, non lineare: torniamo sui temi principali ciclicamente, per assicurarci la loro integrazione effettiva nella struttura
  • Lavoriamo sull’accountability e sulla sensibilizzazione alla normativa dei soggetti apicali
  • Intervento modulare: possiamo limitare, su richiesta, il nostro intervento a settori specifici o anche solo limitarlo a un “tagliando privacy”, ossia un audit sull’esistente
  • Modalità sartoriale: nel rispetto del budget del Cliente, non siamo legati a modelli fissi, ma costruiamo la compliance sulla struttura effettiva del Cliente

Possiamo aiutarti su questo e molto altro. Possiamo offrirti consulenza, promuovere un procedimento, assisterti e rappresentarti nella difesa. Contattaci per un preventivo gratuito

Perché sceglierci:

  • Trasparenza: discutiamo e spieghiamo la strategia di difesa ai nostri Assistiti
  • Conoscenza delle fonti e dei precedenti: abbiamo una estesa conoscenza dell’articolazione delle fonti e dei precedenti, non solo italiani
  • Analisi critica dei provvedimenti impugnati: ogni caso è diverso da un altro, scomponiamo la linea logica del provvedimento da impugnare per evidenziarne i punti deboli
  • Chiarezza nel preventivo: i nostri preventivi sono dettagliati e non riservano sorprese
  • Due diligence preliminare: svolgiamo sempre una due diligence sulla vicenda, volta a evidenziare le chance di successo
  • Facilità comunicativa: comunicare direttamente con ruoli senior è semplice, crediamo nel rapporto diretto Avvocato-Assistito
  • Garanzia di riservatezza sull’attività svolta

Contattaci per un preventivo gratuito.

Nostri punti di forza:

  • Per il metodo di lavoro, ved. voce precedente “Vuoi impugnare un’ordinanza-ingiunzione”
  • Creiamo una squadra di lavoro: in particolare, sui profili tecnici e di forensics ci coordiniamo con una struttura rinomata nel mercato

Contattaci per un preventivo gratuito.

Scopri i vantaggi di una soluzione integrata:

  • Approccio integrato: ci coordiniamo con una rete di altri professionisti di fiducia per offrire pacchetti integrati 231/GDPR/Codice della protezione industriale
  • Vantaggi dell’approccio integrato: risparmio complessivo, coerenza tra processi interconnessi, semplificazione complessiva, pacchetto all-in-one
  • Chiarezza nel preventivo
  • Roadmap della tempistica
  • Facilità di comunicazione diretta con i professionisti che ti seguono
  • Garanzia di riservatezza/ NDA

Contattaci per maggiori informazioni e per un preventivo gratuito.

I servizi che possiamo fornirti:

  • Realizziamo condizioni generali/ EULA
  • Redigiamo informativa e mettiamo a norma la parte consumeristica
  • Ci occupiamo dei cookie
  • Applichiamo tecniche di privacy-by-design e by-default
  • Ti assistiamo nella DPIA, ove ne sussistano le condizioni (valutiamo anche questo)

Contattaci per un preventivo gratuito.

Applicazioni di tracciamento anti-Covid19 e data protection

Dal mese di marzo 2020, si è aperto anche in Italia un acceso dibattito sull’architettura, sulle garanzie e sui requisiti che le app di tracciamento dei contagi devono soddisfare.

Il nostro studio legale ha partecipato attivamente all’individuazione dei profili giuridici. Ci piace fornirne una sintesi, ritenendola di interesse.

La lettera aperta del 25 marzo

Il 25 marzo scorso, in particolare, abbiamo indirizzato a vari soggetti istituzionali una lettera aperta, scritta assieme al collega Andrea Lisi, alla quale hanno aderito primari colleghi ed esperti della materia.

In quell’occasione abbiamo evidenziato come fosse necessario distinguere tra una finalità di ricostruzione dei contatti (contact-tracing) e una finalità repressiva di sorveglianza della quarantena.

Abbiamo anche evidenziato che il raggiungimento degli obiettivi di ricostruzione dei contatti dipendono dalla disponibilità immediata di tamponi. Dunque l’analisi privacy non può essere disgiunta dal programma di diagnosi, e quest’ultimo dovrebbe entrare nella valutazione d’impatto (DPIA).

Si rimanda, per maggiori approfondimenti, al testo della lettera (qui il pdf dal sito di Anorc).

Il Garante per la protezione dei dati personali, gentilmente rispondendoci nella persona del presidente Soro, ha sostanzialmente confermato la correttezza di entrambi questi punti fondamentali, pur non giungendo a pronunciarsi espressamente in merito alla DPIA.

Dieci domande (senza risposta) al Ministro

Il 17 aprile 2020, abbiamo rivolto pubblicamente dieci domande al Ministro per l’innovazione digitale, a firma congiunta dell’avv. Pelino e del collega Fulvio Sanzana di Sant’Ippolito (con un contributo di Roberto Scano).

La richiesta è stata gentilmente ospitata da una testata di primo piano, Agenda Digitale, ed è leggibile qui.

Tra le richieste, figura quella di avere informazioni sulla DPIA, sulla pseudonimizzazione, sulle categorie di dati personali trattati, sulla loro circolazione, sull’interazione con la piattaforma progettata da Google ed Apple.

Sono domande essenziali, che, sfortunatamente, attendono ancora una risposta istituzionale. La valutazione d’impatto, per esempio, deve ritenersi obbligatoria, dal momento che ricorrono ben cinque delle condizioni esaminate nelle linee guida europee dell’EDPB/WP29. Ne sarebbero sufficienti due.

È appena il caso di notare che la DPIA dovrebbe precedere la progettazione e certamente l’implementazione di un’applicazione di tracciamento. Le linee guida richiamate indicano espressamente: “La valutazione d’impatto sulla protezione dei dati va avviata il prima possibile nella fase di progettazione del trattamento anche se alcune delle operazioni di trattamento non sono ancora note”.

Non solo. Le recentessime linee guida n. 4/2020 dell’EDPB ribadiscono come “debba essere effettuata una valutazione d’impatto [DPIA] sulla protezione dei dati prima di implementare le app in questione”.

Ad oggi non abbiamo alcuna notizia sul rispetto di questo fondamentale adempimento, che, lungi dall’essere un esercizio di forma, costituisce il momento in cui si disegna l’architettura del trattamento. Con una metafora: è come cominciare a edificare una casa senza avere fatto il progetto.

Una nuova lettera aperta

Il 25 aprile 2020, l’avv. Enrico Pelino ha sottoscritto, con i colleghi Andrea Lisi e Fulvio Sarzana di Sant’Ippolito, un’ulteriore lettera al Ministro per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, chiedendo trasparenza.

Qui la notizia, mentre il pdf della lettera può essere scaricato da questa pagina.

Trasparenza su che cosa? Sulle procedure di selezione dell’applicazione, sui verbali della task force (al momento non accessibili, se non per esiguo estratto), sul contratto con il fornitore (idem), sulla DPIA (ancora), sui flussi di dati personali, sulle categorie degli stessi, sulla pseudonimizzazione.

Abbiamo cioè chiesto di trasformare quella che oggi è a tutti gli effetti una black box in una scatola di cristallo. Non si può chiedere fiducia ai cittadini e invitarli a utilizzare un’applicazione sulla quale si addensa il più fitto mistero istituzionale. Chi domanda fiducia deve insomma fornire trasparenza: prima ancora che un obbligo giuridico, questo è un imperativo istituzionale.

Ad oggi la lettera aperta, nonostante abbia ricevuto amplissima adesione da parte di esperti e studiosi di primissimo livello, tra i quali l’ex presidente del Garante per la protezione dei dati personali, prof. Pizzetti, non ha meritato alcuna risposta.

Vi terremo aggiornati sugli sviluppi.

Le sanzioni nell’era del GDPR: decine di milioni di euro

Gennaio 2020. Il Garante per la protezione dei dati personali ha cominciato a pubblicare le prime ordinanze-ingiunzioni “di peso” comminate a soggetti privati ai sensi del GDPR.

Complessivamente 11,5 milioni di euro nei confronti di Eni Gas e Luce e 27,8 milioni di euro nei confronti di TIM.

Alla prima società è stata contestata attività di telemarketing in carenza di presupposti normativi e la conclusione di contratti all’insaputa degli interessati.

Alla seconda una serie di carenze, perfino dolose, nell’attività di telemarketing, nella gestione della complessiva filiera dei responsabili del trattamento, nell’acquisizione del consenso.

Addirittura, risultava richiesto un unico consenso per più finalità: una violazione per così dire “basilare”, completamente inammissibile già nel sistema previgente al GPDR, eppure replicata.

Per un approfondimento

La mia intervista alla radio dell’avvocatura IusLaw Web Radio condotta dal collega Angelo Marzo sulla sanzione nei confronti di TIM.

Un’intervista più articolata con il collega Elia Barbujani alla stessa radio sui provvedimenti del Garante nei confronti di Eni Gas e Luce.  

Data breach e privacy-by-design

Che cos'è la privacy-by-design e come si inserisce virtuosamente nel complesso tema della prevenzione di un (personal) data breach?

I due argomenti evocati sono entrambi attualissimi e destinati ad avere uno sviluppo ancora più intenso nell'immediato futuro: soprattutto il primo, oggi ancora poco esplorato, che schiude anche notevoli prospettive lavorative.

Ne ho parlato come relatore su invito di Anorc Professioni il 6 giugno scorso allo SMAU di Bologna, edizione R2B - Reasearch to Business. Di seguito una breve sintesi del mio intervento.

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Data breach e privacy-by-design

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Protezione dei dati personali: torna l’interpello preventivo?

Il 9 maggio 2019 è entrato in vigore il nuovo – atteso – regolamento n. 1/2019 del Garante per la protezione dei dati personali sulle procedure interne a rilevanza esterna, dunque innanzitutto su quella di reclamo. Contestualmente, è entrato in vigore anche il gemello regolamento n. 2/2019.Restiamo tuttavia sul primo. La disciplina, di notevole interesse per il pratico, presenta profili di continuità ma anche elementi di novità rispetto al precedente regolamento n. 1/2007. In particolare, vogliamo qui concentrarci sull’istituto noto in passato come “interpello preventivo”. Ricordiamo che l’interpello preventivo andava esperito, nella regolarità dei casi, prima di procedere con ricorso al Garante, pena l’inammissibilità dello stesso.Ebbene, il punto interessante è il seguente: il nuovo regolamento n. 1/2019 ha reintrodotto oppure no l’interpello preventivo che era stato eliminato dalla normazione primaria? Come deve regolarsi oggi l’interessato che richieda tutela amministrativa?Prima di entrare nel vivo della questione, facciamo un rapido cenno al contesto, per fornire una cornice al ragionamento.Leggi tutto "

Protezione dei dati personali: torna l’interpello preventivo?

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OLD2018 – Lo studio legale

Lo studio legale

  • Competenze digitali e tradizionali – Assistiamo i nostri Clienti sia in materia di diritto digitale avanzato, privacy e sicurezza informatica sia in ambito civile e commerciale tradizionale (e inoltre: lavoro, famiglia, condominio).
  • Consulenza e litigation – Non siamo solo consulenti ma assistiamo i Clienti nel contenzioso giurisdizionale (innanzitutto Tribunale) e amministrativo (Garante per la protezione dei dati personali). Questo ci permette di avere una visione a 360° già in fase di consulenza, di soppesare concretamente gli esiti di ogni scelta, di evitare i rischi di dispersione informativa tipici dei passaggi di consegne da consulente a litigator.
  • Formazione – Facciamo formazione di alto livello per avvocati e imprese
  • Ricerca e sviluppo – Partecipiamo in prima persona alla costruzione del dibattito scientifico:
  • Pro bono – Collaboriamo pro-bono con il Centro Nazionale Anti Cyber-bullismo..

Lo studio legale Grieco Pelino Avvocati ha sede a Bologna e presta assistenza in tutta Italia.

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La nostra visione

Abbiamo creato Grieco Pelino Avvocati avendo in mente un luogo di lavoro senza filiere e complesse gerarchie interne, con una struttura minima, scalabile e funzionale, centrata sugli Assistiti e sulla qualità.

Gestiamo direttamente l’Assistito, non lo affidiamo a risorse junior o in formazione. L’eventuale scalabilità è garantita attraverso il ricorso a una rete di avvocati partner selezionati per competenza e affidabilità. Mettiamo a disposizione in ogni caso risorse senior da noi coordinate, in modo da mantenere un’alta professionalità.

Abbiamo fatto una precisa scelta di dematerializzazione, che ci consente di abbattere i costi fissi e di proporre un’assistenza di qualità elevata ma accessibile.

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OLD2017-Lo studio legale

Lo studio legale

  • Competenze digitali e tradizionali – Assistiamo i nostri Clienti sia in materia di diritto digitale avanzato, privacy e sicurezza informatica sia in ambito civile e commerciale tradizionale (e inoltre: lavoro, famiglia, condominio).
  • Consulenza e litigation – Non siamo solo consulenti ma assistiamo i Clienti nel contenzioso giurisdizionale (innanzitutto Tribunale) e amministrativo (Garante per la protezione dei dati personali). Questo ci permette di avere una visione a 360° già in fase di consulenza, di soppesare concretamente gli esiti di ogni scelta, di evitare i rischi di dispersione informativa tipici dei passaggi di consegne da consulente a litigator.
  • Formazione – Facciamo formazione di alto livello per avvocati e imprese
  • Ricerca e sviluppo – Partecipiamo in prima persona alla costruzione del dibattito scientifico (cfr. per esempio) (oppure cfr. qui).
  • Pro bono – Collaboriamo pro-bono con il Centro Nazionale Anti Cyber-bullismo..

Lo studio legale Grieco Pelino Avvocati ha sede a Bologna e presta assistenza in tutta Italia.

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La nostra visione

Abbiamo creato Grieco Pelino Avvocati avendo in mente un luogo di lavoro senza filiere e complesse gerarchie interne, con una struttura minima, scalabile e funzionale, centrata sugli Assistiti e sulla qualità.

Gestiamo direttamente l’Assistito, non lo affidiamo a risorse junior o in formazione. L’eventuale scalabilità è garantita attraverso il ricorso a una rete di avvocati partner selezionati per competenza e affidabilità. Mettiamo a disposizione in ogni caso risorse senior da noi coordinate, in modo da mantenere un’alta professionalità.

Abbiamo fatto una precisa scelta di dematerializzazione, che ci consente di abbattere i costi fissi e di proporre un’assistenza di qualità elevata ma accessibile.

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Telecomunicazioni: esteso data breach accertato dal Garante. Migliaia di linee telefoniche intestate a persone ignare

Oltre 7.000 linee telefoniche abusivamente intestate a persone ignare. Almeno 644 interessati colpiti, cifra tuttavia destinata a «un significativo incremento». Un illecito cominciato addirittura nel 2003 o nel 2001, e tuttora in essere.

Queste sono le prime, e già imponenti, coordinate numeriche della gravissima violazione di dati personali (data breach), ancora in fase di perimetrazione, accertata con il provvedimento n. 176/2017 del 6 aprile scorso dal Garante per la protezione dei dati personali.

L’atto amministrativo, finalmente pubblicato anche sul sito dell’Autorità di controllo, è stato adottato nei confronti della società Telecom Italia s.p.a. ad esito di una complessa procedura di reclamo patrocinata dallo studio legale Grieco Pelino Avvocati, che ha assistito un proprio cliente rimasto vittima dell’illecito. Leggi tutto

Telecomunicazioni: esteso data breach accertato dal Garante. Migliaia di linee telefoniche intestate a persone ignare