Tardività della contestazione disciplinare, illegittimità del licenziamento? Il contrasto della Suprema Corte rimesso alle Sezioni Unite

Il principio della tempestività della contestazione non ha mai conosciuto, al netto di piccole sfumature, sostanziali smentite da parte della giurisprudenza.

Il datore di lavoro deve portare «a conoscenza del lavoratore i fatti contestati non appena essi appaiano ragionevolmente sussistenti» (ex multis Cass. n. 3532 del 13.2.2013).
In alcuni casi, il principio in argomento è stato desunto in via interpretativa dall’art. 7 dello Statuto dei Lavoratori (L. n. 300 del 1970), incidendo la tardività sull’effettività del diritto di difesa del lavoratore, in altri casi dai principi generali civilistici di buona fede e correttezza nell’attuazione del rapporto di lavoro.
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